I grandi progressi degli ultimi anni stanno portando a un forte sviluppo di quei programmi che sono in grado di imitare perfettamente il nostro modo di comunicare nel mondo del web.

Tutto ciò è possibile grazie ai BOT. Ma cosa sono nel dettaglio?

Anche se il termine deriva dalla parola robot, esso non indica un automa dotato di intelligenza artificiale, bensì dei software progettati per imitare il comportamento umano.

Per comprendere il concetto di bot, possiamo fare riferimento ai messaggi di risposta automatica nelle conversazioni tramite posta elettronica: quegli automatismi sono gestiti proprio dai bot, i cosiddetti “mailbot”.

Possono essere di diverso tipo e i loro impieghi sono molteplici.

Tra i più importanti troviamo “Googlebot”, un software spider, capace di scandagliare le informazioni presenti in rete ed aggiornare costantemente l’indice di Google e degli altri motori di ricerca.

Gli spider fondamentalmente sono bot dalle finalità positive.

Avete mai sentito parlare della “chatbot”?
Si tratta di un servizio basato proprio sull’intelligenza artificiale ed è presente soprattutto nei siti dedicati all’e-commerce: esso consente all’utente di interagire in chat senza che sia necessario alcun intervento umano.

Si capisce bene l’importanza che un sistema del genere può avere nel commercio online, un settore in continua espansione negli ultimi anni.

L’interazione con i clienti diventa possibile in qualsiasi momento, risulta più facile e veloce, accorciando le distanze e offrendo un servizio sempre più accurato e personalizzato.

Lo stesso tipo di bot può essere utilizzato nel settore dell’assistenza ai clienti.
Mettendo in piedi una sorta di customer care robotizzato, il bot sostituisce l’operatore nella risoluzione delle questioni più semplici, evitando inutili attese.

È infatti in grado di riconoscere i quesiti posti dai clienti e di fornire loro una risposta in brevissimo tempo.

Tutti i bot di cui abbiamo parlato finora rientrano della categoria di quelli che vengono definiti dagli esperti “Good Bots“.
I bot il cui utilizzo avviene con finalità assolutamente positive e migliora la fruizione della rete da parte degli utenti del web.

Purtroppo però esiste anche un rovescio della medaglia, che è necessario conoscere per avere una visione completa sul mondo dell’intelligenza artificiale e sulla sua applicazione nei siti web.

A cosa ci riferiamo?
Ai cosiddetti “Bad Bots“, cioè quei bot “cattivi” che possono rivelarsi potenzialmente molto dannosi per l’utente e che sono anch’essi in continuo sviluppo negli ultimi anni.

Alcuni di questi bot sono in grado, ad esempio, di rubare dati personali e di impossessarsene per creare false identità.
Esistono anche i cosiddetti “social bot” che creano falsi profili all’interno dei social network più diffusi e famosi, con le finalità più disparate.

Non è certo un caso, infatti, che sia Facebook che Twitter si stiano adoperando contro questo fenomeno, per combatterlo il più possibile.

Non tutti ne sono a conoscenza, ma sono bot anche gli “spammers” che invadono forum o altri canali di conversazione e discussione online, con link di spam e commenti automatici.

In questi casi, per fortuna, esistono dei sistemi che consentono di bloccare tali accessi e gli esperti informatici lo sanno bene, perché ogni giorno si trovano ad avere a che fare con problematiche di questo tipo.

Altra tipologia degna di nota sono i bot utilizzati per i giochi on-line.
Questa tipologia può essere sfruttata per giocare quando non si è davanti al computer, automatizzando operazioni ricorrenti.

In questo modo si accumulano punti, energia, bonus.

Noi ci chiediamo: ma il divertimento dove sta? ☺

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